Attività di ricerca

Riforma della Seconda parte della Costituzione: la proposta del Governo

Seminario di italiadecide, Astrid e ResPublica, con la partecipazione del Ministro per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi

Il Ministro per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha partecipato al Seminario: “Riforma della Seconda parte della Costituzione: la proposta del Governo” organizzato il 24 marzo 2014 da italiadecide in collaborazione con Astrid e ResPublica. Concludendo i lavori, il Ministro, ha evidenziato come ormai i tempi siano maturi per una riforma costituzionale, motivando così la forte accelerazione che il Governo ha impresso.

Il punto di riferimento della Proposta di riforma, che da una parte contiene elementi volti alla “semplificazione delle istituzioni” e dall’altra ad una velocizzazione dei processi decisionali al fine di garantire una maggior competitività ed efficienza al nostro Paese, è la semplicità. Il Governo, ha poi detto il Ministro, ha cercato di presentare una Proposta “essenziale e completa” coniugando l’esigenza di non estendere eccessivamente le competenze bicamerali e riconoscendo, al tempo stesso, un ruolo importante al Senato sia riguardo alle materie più strettamente legate alle esigenze dei territori e sia al contributo che questo può fornire per la formazione e l’attuazione degli atti comunitari.

Il Seminario, aperto da Luciano Violante, è stato introdotto da Franco Bassanini che ha indicato una linea di azione che può vertere su due piani distinti:

  1. “Le scelte di fondo”;
  2. “I particolari di dettaglio”.

Come priorità sono state, tra le altre, evidenziate:

  • L’abbandono del bicameralismo paritario attraverso l’affidamento alla sola Camera dei deputati: delle funzioni di indirizzo politico e di controllo sul Governo, di dare e ritirare la fiducia e del potere di ultima istanza su tutti i provvedimenti legislativi.
  • La riconfigurazione del Senato come Camera delle autonomie e strumento di raccordo tra lo Stato e le istituzioni territoriali, con il potere di partecipare alla formazione dei provvedimenti legislativi, ma con poteri paritari solo nel caso delle leggi costituzionali.
  • L’introduzione di una corsia preferenziale per i disegni di legge per i quali il Governo chieda tempi certi di discussione e deliberazione.
  • Una riforma del Titolo V unicamente rispetto alla ripartizione delle competenze legislative tra Stato e Regioni.

Hanno partecipato: Augusto Barbera, Franco Bassanini, Eugenio Belloni, Vittorio Campione, Beniamino Caravita di Toritto, Stefano Ceccanti, Cristiano Ceresani, Roberto Cerreto, Vincenzo Cerulli Irelli, Enzo Cheli, Piermassimo Chirulli, Carla Ciuffetti, Francesco Clementi, Antonio D’Atena, Gian Candido De Martin, Annibale Ferrari, Anna Finocchiaro, Francesco Karrer, Vincenzo Lippolis, Nicola Lupo, Giorgio Macciotta, Michela Manetti, Antonio Matonti, Francesco Merloni, Alessandro Pajno, Alessandro Palanza, Cesare Pinelli, Giovanni Pitruzzella, Anna Maria Poggi, Gaetano Quagliariello, Giovanni Rizzoni, Massimo Rubechi, Teofilo Ruffa, Enrico Seta, Massimo Siclari, Francesco Paolo Sisto, Sandro Staiano, Luisa Torchia, Tiziano Treu, Giovanni Valotti, Luciano Vandelli, Luciano Violante, Paolo Visca, Nicolò Zanon.