Nelle strategie dell’Unione europea la politica dei rifiuti è essenzialmente prevenzione, efficienza nell’uso delle risorse, riduzione di costi e impatti ambientali, riqualificazione di processi produttivi e civili. Oggi, perciò, governare il ciclo dei rifiuti significa governare insieme ambiente, economia e territorio, con consapevolezza collettiva e consenso sociale.
L’Italia, nell’attuazione delle direttive europee, registra una situazione di arretratezza, contrassegnata da forti differenze territoriali e da ampi margini di illegalità e arbitrio. Una coerente politica nazionale in materia è venuta meno per effetto di decisioni parziali, contingenti e scoordinate, assunte per finalità diverse, segno di disattenzione verso le politiche ambientali. Si rischia di compromettere i progressi compiuti da molte realtà territoriali e dai comparti produttivi, in particolare consorzi di filiera ed ex municipalizzate.
Il Rapporto 2012/2013 avanza proposte concrete per riaffermare il carattere strategico di una politica nazionale dei rifiuti, che dia coerenza all’indirizzo politico nazionale, armonizzi programmazione, regolazione e controlli tra Stato e Regioni, ponga fine ai commissariati straordinari.
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Rassegna Stampa
- 12/02/2013 – Il Messaggero – Clini: discariche obsolete. Ma l’Italia è in ritardo
- 11/02/2013 – La Stampa – La qualità delle politiche tra promesse e ideologie