Guardare ai problemi strutturali in un’ottica di medio periodo

Il progetto parte dalla constatazione della mancanza in Italia di sedi di riflessione provviste di sufficiente obiettività e respiro, che si pongano a distanza dal corrente dibattito politico e che al tempo stesso siano capaci di unire diverse esperienze e culture. Il fattore unificante dovrebbe ritrovarsi nello spirito di un patriottismo consapevole e operativo, lontano da ogni retorica sia in positivo che in negativo.

 

Unire le conoscenze delle forze più consapevoli

Vi è una separazione da colmare tra: a) un sistema politico del tutto assorbito dalle fortissime sollecitazioni del momento; b) una classe accademica e intellettuale che appare lontana da analisi efficaci, applicate al governo reale del paese; c) i maggiori centri di conoscenza sulle politiche pubbliche, che rimangono chiusi nell’ottica delle singole amministrazioni cui appartengono. In particolare si dovrebbero unire le conoscenze “sul campo” – incorporate nella esperienza delle amministrazioni pubbliche – con la visione scientifica della classe intellettuale e con la cognizione essenziale e concreta dei veri problemi del cambiamento propria di chi ha fatto politica nelle posizioni di maggiore responsabilità.

 

Declinare al futuro i valori dell’unità nazionale

Questa scelta parte dalla convinzione che porsi il problema dell’unità e della Costituzione dell’Italia non significhi impegnarsi in una battaglia di retroguardia, ma affrontare una questione fondamentale che interessa il nostro Paese e il futuro stesso dell’Europa nel suo complesso. Si assume la prospettiva che la via di crescita dell’Unione europea è basata sulla valorizzazione delle sue basi negli stati nazionali. L’indebolimento dell’unità nazionale non è affatto compensato dal processo di integrazione europea (che finirebbe per “sdrammatizzare” le tensioni esistenti all’interno di ciascuna realtà nazionale). È sempre più evidente al contrario che se l’Europa non riuscirà a contenere la frammentazione degli stati nazionali, non riuscirà neppure a governare se stessa. Erroneamente gli Stati nazionali sono infatti stati considerati, soprattutto nel nostro Paese, recessivi rispetto all’avanzata della costruzione europea.

 

Consapevolezza delle fratture profonde

I maggiori problemi del Paese vengono da conflitti ad alta intensità, attestati su faglie di frattura che attraversano e dividono il territorio e diversi gruppi sociali su una pluralità di dimensioni (reddito economico, capitale sociale, demografia, tasso di legalità, laicità/secolarizzazione). Queste fratture appaiono sempre meno compensate da fattori unificanti e possono perciò essere nei prossimi anni la fonte di un’ulteriore frammentazione del Paese, magari sulla base di uno “scambio” più o meno occulto fra le minoranze che traggono da esse elementi di rendita.

 

Il funzionamento delle politiche pubbliche

Tutto ciò si riflette nel funzionamento delle politiche pubbliche. La risposta ai problemi di fondo è individuata nella capacità di interpretare e governare questa condizione italiana, con tutte le sue peculiarità. Questa capacità deve quindi tradursi in un obiettivo pratico: il migliore funzionamento delle politiche pubbliche e la valorizzazione dei diversi livelli territoriali attraverso la logica della sussidiarietà. Perciò al centro del progetto di ricerca dovrebbe essere l’analisi dei correnti processi di governo per le grandi politiche, dei loro limiti e delle cause storiche o contingenti dei limiti stessi. Fenomeni fortemente sintomatici – quali la compresenza di poteri che appartengono a sistemi indipendenti e irriducibili tra loro ovvero che, all’interno dello stesso sistema competono e coesistono in forme non ordinate e trasparenti, la non decisione, l’eccesso dei poteri di veto e il compromesso oltre ogni plausibile razionalità – vanno concretamente analizzati con riferimento alle maggiori politiche pubbliche. Su questa base potranno essere impostate strategie realistiche per il futuro a partire dalla esperienza di ciò che funziona nel nostro Paese, di una comparazione con altri paesi che sia ponderata e consapevole dei diversi contesti, di una logica evolutiva che sappia far tesoro della nostra storia.

Risultati attesi

I principali risultati a medio termine che l’Associazione si propone sono: creare le basi di una idea più condivisa e realistica della situazione del Paese e delle sue potenzialità (patriottismo consapevole); mettere a punto proposte per il migliore funzionamento dei processi di governo e delle politiche pubbliche dal punto di vista della loro efficacia e della loro qualità democratica (condivisione dei metodi della decisione); creare un circuito di collegamento tra Parlamento, centri di ricerca e università per lo studio dei processi di governo del nostro Paese (interscambio fra politica e conoscenza).