Attività di ricerca

Anteprima Biennale delle Memorie 2015

La memoria è civiltà

L’iniziativa promossa e curata dall’Associazione italiadecide, capofila, e dall’Istituto della Enciclopedia Italiana si svolgerà con cadenza biennale nella città di Martina e di Matera, secondo un asse culturale che lega territori, seppur diversi, accomunati da una medesima antropologia, dalla civiltà della pietra, da strategie amministrative incentrate sulla bellezza e la valorizzazione delle risorse e dei beni culturali.

La memoria è civiltà, perché è proprio delle nazioni civili ricordare le tappe della storie dell’umanità, le sue conquiste e le sue tragedie. I popoli in crisi di identità, o barbari o primitivi smarriscono  il senso di sé, vivono istante per istante, senza conoscenza del passato e quindi senza consapevolezza del futuro. La memoria, inoltre è una grande piattaforma umana sulla quale si incrociano le scienze più diverse, la medicina, la musica, la letteratura, la cinematografia e la fotografia, la genetica e l’astrofisica, la storia e la letteratura.

Che cosa ricordiamo? Come ricordiamo? Perché ricordiamo? Quale il ruolo della tecnologia nei processi di memorizzazione? Quali le malattie della memoria e come curarle? Questi sono alcuni dei temi che verranno affrontati a cura di scienziati e di personalità di prestigio nazionale e internazionale.

Non esiste in Italia un luogo e un momento di riflessione pluridisciplinare, ripetuta nel tempo, che permetta di mettere a confronto e connettere tutto ciò che riguarda la memoria e le memorie. La Biennale delle Memorie costituisce quindi un unicum nel panorama assai denso dei programmi di carattere culturale che si snoda durante l’anno in molte città italiane, con vasta partecipazione di un pubblico che vuole conoscere e discutere sulle categorie di fondo, al di là della stretta contingenza.

La riflessione pluridisciplinare sulle “memorie”, con il contributo di studiosi di alto profilo scientifico, film, concerti è quindi un’opportunità originale e unica per questo  territorio, ricco di una grande tradizione civile e culturale, anche nella prospettiva di Matera capitale europea della cultura per il 2019.

L’asse territoriale tra Martina Franca e Matera risponde ad una antica ambizione di questa città che vuole espandere i propri rapporti al di là delle tradizionali direttrici di Bari, Brindisi e Taranto. Risponde inoltre anche ad una esigenza di Matera che proprio nella prospettiva del 2019 sarebbe fortemente aiutata da un orizzonte che la proietti al di là dei propri confini regionali, in un territorio ricco di storia, cultura e capacità imprenditoriali.

Per il 2015 è prevista un’Anteprima dell’evento che si svolgerà sistematicamente a partire dal maggio 2016.

In ogni sessione biennale le diverse iniziative avranno un filo conduttore unico, per evitare la dispersione in diverse direzioni che farebbe perdere peso scientifico e capacità di comprensione.

Nell’Anteprima (24-27 settembre 2015) le iniziative si svolgono secondo una linea guida che raccorda ciascuna di esse a un anniversario, a volte poco noto ma non per questo meno importante (ad esempio, la pubblicazione della teoria della relatività di Einstein, 1915). Il secondo aspetto degno di nota, tanto della Biennale quanto dell’Anteprima è costituito da iniziative specificamente destinate alle scuole, tanto a Martina Franca quanto a Matera. La Biennale delle memorie, inoltre, intende costruire uno specifico rapporto con gli insegnanti.

Il terzo aspetto che si intende sottoporre alla attenzione dei destinatari è la proiezione del film Citizenfour (testo inglese con sottotitoli in italiano), premio Oscar 2015 per i film-documentari. Si tratta della storia della pubblicazione dei dati segreti delle organizzazioni di sicurezza degli Stati Uniti, effettuata dall’ex collaboratore della CIA Edward Snowden. L’eccezionalità cinematografica di Citizenfour – è nell’intreccio di generi: un fatto di cronaca politica universalmente noto si trasforma in un thriller alla Hitchcock. È anche cinema verità, per l’incertezza delle conseguenze delle rivelazioni. Sono molti e gravi gli interrogativi legati all’idea di essere tutti spiati nelle comunicazioni e nei movimenti fisici e di denaro (quando non da droni): in campo non c’è solo la limitazione dell’esplorazione intellettuale, ma la stessa sopravvivenza delle garanzie democratiche nell’era di internet.

Rassegna stampa e comunicazione della Biennale delle Memorie

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